Salute: ecco forse il "veleno" della carne rossa, la carnitina


ROMA - Ecco forse il vero colpevole degli effetti deleteri della carne rossa: la L-carnitina, amminoacido presente in questa tipologia di carne, reso famoso dai mondiali di calcio dell'82 quando si disse che era stato il segreto della vittoria italiana.

In una ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Medicine, la L-carnitina, oggi molto utilizzata dagli sportivi - forse incautamente alla luce di questo studio - è risultata legata a rischio cardiovascolare. Lo studio è stato condotto su un campione di individui e su topolini da Stanley Hazen della Cleveland Clinic Foundation.

Il consumo di carne rossa è associato ad aumento della mortalità per molte cause tra cui cancro e malattie cardiovascolari. Gli "ingredienti" della carne rossa finora additati come responsabili degli effetti deleteri di questo cibo sono grassi saturi e colesterolo; ma forse bisogna guardare altrove per rintracciare i veri "veleni" della carne rossa.

Infatti gli esperti hanno visto che la L-carnitina viene trasformata in una molecola tossica, l'ossido di trimetilammina (TMAO), da alcuni batteri presenti nella flora intestinale delle persone che consumano carne (ma non in quella di vegetariani e vegani). Ed hanno visto che le persone che hanno nel sangue alti livelli sia di carnitina sia di TMAO hanno un rischio cardiovascolare più elevato. La carnitina farebbe male proprio perchö trasformata in TMAO.

Gli scienziati hanno eseguito degli esperimenti sui topolini e visto che anche negli animali la carnitina viene metabolizzata da alcuni batteri intestinali e trasformata in TMAO; inoltre che è associata a malattia cardiovascolare.

Secondo gli esperti alla luce di questo studio è quanto meno da ripensare il legame tra consumo di carne rossa e malattie cardiovascolari: potrebbe essere la carnitina a spiegarlo, piuttosto che colesterolo e grassi saturi.


ATS, 07.04.2013

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